Premesso che:
sono sempre più frequenti gli incidenti provocati dalla presenza di cinghiali sulle strade italiane;
l'ultimo è avvenuto sulla tangenziale di Asti, dove una famiglia di cinghiali ha causato un tamponamento a catena, nel quale sono rimasti coinvolti 5 mezzi e un'ambulanza con a bordo un ferito;
la frequenza con cui avvengono questi episodi, soprattutto durante l'emergenza da COVID, che con la limitazione degli spostamenti ha favorito il proliferare della specie (più 15 per cento), inizia a destare preoccupazione. Sono circa 15 i morti all'anno per incidente contro cinghiali e 215 i feriti, con una media di un incidente ogni 48 ore;
sono 10.000 gli incidenti stradali causati ogni anno dagli animali selvatici; si tratta di una problematica ormai non più gestibile, che richiede un intervento immediato da parte delle istituzioni, al fine di contenere la proliferazione dei cinghiali, passati da una popolazione di 900.000 capi in Italia nel 2010, ai quasi 2 milioni di oggi;
è necessaria dunque l'adozione di un piano di gestione della fauna selvatica che abbia l'obiettivo di rendere compatibile la presenza degli ungulati con le attività umane ed il paesaggio circostante;
ammontano a circa 200 milioni di euro i danni procurati dai cinghiali alle produzioni agricole e agli allevamenti. Questi continui attacchi stanno danneggiando l'equilibrio ambientale di vasti ecosistemi in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità, sia animale che vegetale;
il proliferare incontrollato di specie selvatiche rappresenta inoltre un pericolo dal punto di vista sanitario per la diffusione di malattie, come la peste suina africana, così come evidenziato nel piano di sorveglianza e prevenzione per il 2021, pubblicato dal Ministero della salute,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo non ritenga di dover quanto prima intervenire con l'obiettivo di ripristinare il corretto equilibrio dei rapporti tra fauna selvatica, uomo e ambiente circostante, attraverso puntuali modifiche della legge 11 febbraio 1992, n. 157;
se non intenda convocare immediatamente un tavolo con le Regioni e le associazioni sindacali agricole, al fine di confrontarsi adeguatamente sulla problematica che sta recando danni alla sicurezza dei cittadini ed alle coltivazioni agricole e agli allevamenti, nonché sulla semplificazione delle procedure di risarcimento dei danni prodotti dalla fauna selvatica.